Maan News Agency (30/03/2012). Per la Giornata della terra, imponenti manifestazioni sono state organizzate da attivisti palestinesi con lo slogan “contro le politiche e le pratiche dello stato sionista razzista”. Epicentro delle proteste è stata la città di Gerusalemme, ma a migliaia sono scesi in strada anche a Gaza, in Libano e in Giordania. Un giovane palestinese è stato ucciso da un colpo di arma da fuoco sparato dall’esercito israeliano nei pressi del valico di Erez (Striscia di Gaza) e altri trenta manifestanti sono stati feriti nella zona di Erez e a Khan Younis. Tafferugli sono stati registrati inoltre dalla Mezzaluna rossa a Betlemme e Qalandia. Quanto agli scontri del valico di Erez un portavoce dell’esercito israeliano ha giustificato l’operato dei soldati con la necessità di impedire ai palestinesi di attraversare il confine, aggiungendo che prima del fuoco diretto sui manifestanti sono stati sparati diversi colpi di avvertimento in aria. L’allerta delle forze di sicurezza di Tel Aviv era massima, soprattutto ai confini con Siria e Libano, ma anche gli agenti del “servizio d’ordine” di Hamas hanno istituito posti di blocco per impedire ai manifestanti di raggiungere le zone dei confini, peraltro senza riuscire.