Di Samir al-Tannir. As-Safir (14/01/2016). Traduzione e sintesi di Alessandro Mannara.
Molte Stati del mondo evitano di produrre energia elettrica dall’energia nucleare. Tale percentuale negli anni è scesa dal 17,6 al 10,8 per cento. Tuttavia, Paesi come India, Russia e Cina hanno in programma di costruire altri reattori nucleari, e sulla loro scia svariati Paesi del Medio Oriente mirano ad ottenere energia elettrica da questi stessi reattori.
Vi sono diverse motivazioni importanti per farlo, tra queste l’aumento della domanda di elettricità e la necessità di contrastare l’inquinamento causato dagli impianti di produzione di energia elettrica mediante l’uso di idrocarburi liquidi. Prima o poi, dunque, sarà inevitabile diversificare le fonti di produzione.
La costruzione di reattori nucleari in Giordania ed Egitto, al fine di sopperire alla mancanza di petrolio e gas sul loro territorio, ha incontrato non poche difficoltà: così come la Giordania non possiede l’acqua di raffreddamento necessaria, l’Egitto ha rimandato i lavori a causa delle agitazioni politiche e dei timori inerenti alle procedure di sicurezza.
Al contrario, l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti sono più ottimisti. La prima intende esportare l’energia ricavata dai reattori a idrocarburi liquidi e al contempo costruire dei reattori nucleari per uso proprio. I progetti prevedono la costruzione di 32 reattori nucleari entro il 2032. Dal canto loro, gli Emirati hanno stipulato un accordo con la Corea del Nord per costruire 4 reattori attivi a partire dal 2017.
Guardando al lungo termine, produrre energia elettrica da reattori nucleari rappresenta una scelta giustificata soprattutto per motivi ambientali in quanto la percentuale di carbonio nell’atmosfera verrebbe ridotta. Si può però trasformare in una scelta errata se si ignora l’esistenza di fonti rinnovabili per produrre elettricità, come ad esempio l’energia solare disponibile almeno per nove mesi l’anno. Inoltre l’elevato costo dell’energia elettrica prodotta dai reattori nucleari rende l’energia solare migliore da tutti i punti di vista, ed è per questo che molti Paesi in tutto il mondo si stanno muovendo verso questo tipo di energia.
In tale contesto, il governo marocchino, attualmente importatore di energia elettrica dalla Spagna, intende costruire le centrali solari più grandi al mondo. Di conseguenza l’energia solare fornirà il 42 per cento del consumo totale al momento del loro completamento nel 2020, e si prevede anche che questa verrà esportata negli Stati confinanti. Né l’Arabia Saudita né gli Emirati Arabi Uniti sono ignari di questi sviluppi, difatti sono già pronti alcuni progetti che prevedono l’utilizzo dell’energia solare.
La costruzione dei reattori nucleari è strettamente collegata al progresso tecnologico: la ricerca infatti potrebbe permettere ai Paesi più avanzati di sviluppare in futuro un’arma nucleare.
Samir al-Tannir è un giornalista e analista libanese.
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