Ahram (27/06/2012). Durante l’incontro con il presidente russo Vladimir Putin che sta attualmente visitando Israele, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato che è il momento di inasprire le sanzioni contro l’Iran per porre fine al suo programma nucleare. Allo stesso tempo, Putin ha messo in guardia Tel Aviv dal colpire militarmente l’Iran invitando il leader israeliano ad imparare dalle esperienze negative degli Stati Uniti nelle sue guerre in Iraq e Afganistan.
Netanyahu ha ripetuto le tre richieste fondamentali di Israele riguardo alla crisi nucleare iraniana: il blocco di tutte le attività di arricchimento dell’uranio in Iran, il trasferimento dell’uranio arricchito dal paese e lo smantellamento della centrale nucleare sotterranea di Fordo. Ha, inoltre, aggiunto di essere convinto che è necessario rafforzare le sanzioni senza far riferimento a un possibile intervento militare in caso di fallimento degli sforzi diplomatici. Nel corso dell’incontro, il primo ministro ha inoltre affermato: “siamo entrambi d’accordo (lui e Putin) che il possedimento di armi nucleari da parte dell’Iran rappresenti una evidente minaccia in primo luogo per Israele, ma anche per la regione e il mondo intero”.