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I Fratelli Musulmani provano a vincere le presidenziali egiziane

Venticinque comizi tenuti simultaneamente in altrettante località del Paese. Muhammad Mursi, candidato della Fratellanza è ovunque: sui cartelloni pubblicitari, nelle televisioni locali, sulle magliette di entusiasti attivisti del movimento. Secondo gli ultimi sondaggi dell’Ahram on-line Amr Moussa sarebbe ancora il candidato favorito con il 31.7% delle preferenze degli elettori. Immediatamente dietro si troverebbero Ahmed Shafiq con il 22.6% ed il candidato dei Fratelli Musulmani Muhammad Mursi con un sorprendente 14.8%. Sorprendente perché la sua è stata una candidatura dell’ultimo momento dopo l’esclusione di Khairat al-Shater. La crescita delle preferenze per il rappresentante dei Fratelli Musulmani è aumentata in maniera esponenziale se si pensa che solo una settimana fa Mursi raccoglieva il 9.8% delle preferenze. La variabilità delle percentuali (basti pensare che Moussa ha perduto in una sola settimana il 10%) ci induce a pensare che queste prossime elezioni presidenziali egiziane potrebbero davvero riservare qualche importante sorpresa. L’unica certezza finora è che nessuno dei 13 candidati riuscirà a superare al primo turno il 50% delle preferenze. Si dovrà aspettare il secondo turno e quindi il mese di Giugno per dare all’Egitto un nuovo presidente. Nel frattempo la Fratellanza continua a raccogliere un numero crescente di consensi con il tasso di gradimento per il rivale Abu al-Foutuh che cala di giorno in giorno. La vera incognita non riguarda tanto il primo turno che vedrà una forte affermazione di Moussa, Shafiq e Mursi, ma le successive alleanze che andranno creandosi. Alleanze che saranno decisive soprattutto per i vari partiti islamisti egiziani. Dove si sposterà il voto salafita? Per chi voterà quanti hanno dato il voto ad Abu al-Futuh se questi non dovesse riuscire a superare il primo turno? Lo scontro all’interno del panorama islamista egiziano è aperto e non si concluderà prima della prossima metà di Giugno.

Marco Di Donato