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Egitto:”La città dei morti” diventa set cinematografico

Sharq Al Awsat (15/02/2012). Nella città dei morti al Cairo le tombe servono ai bambini per rincorrersi, alle donne per stenderci i panni, agli attori di un piccolo teatro ambulante per allestire il loro spettacolo di burattini. E’ quanto racconta il documentario del regista portoghese Sergio Trefaut, dedicato al più grande cimitero del mondo, dove le tombe sono case per un milione di persone.
Girato fra il 2004 e il 2009 e presentato per la prima volta al Cairo all’Istituto italiano di cultura nell’ambito del progetto co-finanziato dall’Ue di cinema Rising star, per giovani registi egiziani, il film fa entrare per la prima volta le telecamere nell’immensa necropoli, tuttora utilizzata come cimitero, per raccontare la vita degli abitanti. ”Sono molto emozionato – ha raccontato il regista davanti ad una affollata platea – perchè  è la prima volta che questo film viene proiettato al Cairo e quindi sono molto interessato a conoscere che reazione provocherà”. Trefaut ha raccontato di non avere mai ottenuto l’autorizzazione a girare dalle autorità all’epoca dell’ex rais Hosni Mubarak e di avere deciso di dedicare un film alla città dei morti quando un amico gli ha raccontato di questo immenso cimitero nel quale migliaia di persone vivono, si sposano, vanno a scuola e organizzarono il più grande mercato in Egitto.

About the author

Zouhir Louassini

Zouhir Louassini. Giornalista Rai e editorialista L'Osservatore Romano. Dottore di ricerca in Studi Semitici (Università di Granada, Spagna). Visiting professor in varie università italiane e straniere. Ha collaborato con diversi quotidiani arabi tra cui al-Hayat, Lakome e al-Alam. Ha pubblicato vari articoli sul mondo arabo in giornali e riviste spagnole (El Pais, Ideas-Afkar). Ha pubblicato Qatl al-Arabi (Uccidere l’arabo) e Fi Ahdhan Condoleezza wa bidun khassaer fi al Arwah ("En brazos de Condoleezza pero sin bajas"), entrambi scritti in arabo e tradotti in spagnolo.

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