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Bouteflika adotta tre provvedimenti per calmare la rabbia dei berberi algerini dopo le proteste di massa

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Il presidente algerino ha riconosciuto il capodanno berbero come festa nazionale, ha introdrotto l’insegnamento del tamazight a scuola e vuole fondare un’Accademia per il suo insegnamento

Di Othman Lahiani. Al-Araby al-Jadeed (28/12/2017). Traduzione e sintesi di Laura Serraino.

Il presidente ‘Abd al-Aziz Bouteflika ha riconosciuto il capodanno berbero come giorno festivo nel paese e ha imposto al governo di utilizzare la lingua berbera e di fondare un’accademia per il suo insegnamento in risposta alle violente proteste in tre province e al dibattito politico in parlamento. Ha annunciato, in una riunione con il Consiglio dei ministri, che il 12 gennaio di ogni anno, che segna l’inizio del nuovo anno berbero, sarà un giorno di ferie retribuito e ha incaricato il governo di adottare le misure necessarie per attuare il provvedimento che è in cima alle richieste degli attivisti Amazigh da decenni, insieme a quelle per il riconoscimento dell’identità, della cultura e della lingua berbera che è stata adottata come lingua nazionale nella Costituzione del 2005 e come lingua nazionale e ufficiale nella Costituzione del 2016. Il 12 gennaio di ogni anno gli Algerini e gli abitanti del nord Africa festeggiano l’inizio dell’anno berbero che il prossimo gennaio giunge all’anno 2968, con una differenza di 950 anni dal calendario gregoriano. Il mese di gennaio nella cultura berbera simboleggia la fertilità e alcuni scritti storici legano il calendario a una leggenda agricola, mentre altri lo legano alla vittoria del re berbero Sheshonq sul faraone Ramses III nel 950 a.C.

Bouteflika ha sottolineato che “la Costituzione ha finalmente stabilito il possesso dell’intera popolazione algerina del tamazight come lingua nazionale e ufficiale”. Il governo è stato incaricato di promuoverne l’insegnamento e l’uso e di accelerare l’istituzione dell’Accademia algerina della lingua per rafforzare l’unità e la stabilità nazionali. Queste decisioni sono giunte sulla scia di un’ondata di proteste nelle province di Bejaia, Bouira e Tizi Ouzou nell’est dell’Algeria e di una grande polemica politica e mediatica, in seguito al rifiuto del parlamento di aumentare gli stanziamenti del Ministero della Pubblica istruzione diretti all’insegnamento della lingua berbera.

Diversi intellettuali, tra cui Ibrahim Tazghart, Achour Fenni e Amin Zaoui, hanno firmato una petizione invitando le autorità a riconoscere gennaio come festa nazionale che riunisce tutti gli Algerini e ripristina il diritto storico della cultura berbera. Per decenni, il movimento Amazigh in Algeria ha faticato a stabilire un riconoscimento completo della propria lingua, identità e cultura e la maggiore rivolta è stata la primavera berbera nell’aprile 1980, lo sciopero del portafoglio alla fine del 1994 e la primavera berbera nera nel 2001 oltre all’imponente marcia sulla capitale nello stesso anno.

La questione Amazigh ha ottenuto risultati significativi, tra cui l’insegnamento della lingua berbera in 37 province algerine su 48 fino ad ora, il riconoscimento del berbero come lingua nazionale e ufficiale nella Costituzione, oltre all’istituzione dell’alto governatorato berbero, ai festival cinematografici e al teatro berberi e al canale della televisione di stato in lingua tamazight.

Othman Lahiani è un giornalista algerino.

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