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Algeria: una missione Onu per i desaparecidos

Le Matin dz (20/09/2012). L’Alto commissario Onu per i diritti umani Navi Pillay, in visita ad Algeri da lunedì a mercoledì, ha auspicato l’imminente istituzione di una missione delle Nazioni Unite per indagare sulle sparizioni forzate di cittadini algerini durante il “decennio nero” degli anni ’90 e soprattutto per “dare consigli” alle autorità locali su come gestire la questione. Il governo algerino ha già accettato e ha già incassato i complimenti di Navi Pillay per il suo sistema di risarcimenti per i familiari delle vittime, sancito dalla Carta per la pace e la riconciliazione nazionale (adottata nel 2005 con un referendum). Diverse Ong algerine tuttavia ricordano che il 25% delle famiglie interessate avrebbe rifiutato qualsiasi compenso in denaro per protestare contro il rifiuto degli apparati di sicurezza di mettere in piedi indagini serie per scoprire la verità sulle sparizioni. E’ questa infatti l’unica manifestazione di dissenso su cui possono contare, dal momento che le autorità rifiutano sistematicamente di autorizzare le loro manifestazioni. Su questo Navi Pillay si è limitata a “invitare” Algeri a fornire ai parenti dei desaparecidos maggiori informazioni sulla sorte dei loro familiari scomparsi. Decennio nero a parte, l’Alto commissario Onu ha parlato di un aumento considerevole della libertà di espressione, rallegrandosi del sistema multipartitico messo in piedi negli ultimi 20 anni. Unica riserva, la repressione delle organizzazioni extraparlamentari, i cui membri vengono “spesso maltrattati, intimiditi, arrestati arbitrariamente dalle forze di sicurezza e non godono di sufficiente protezione da simili abusi”.