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Lo zelo diplomatico di Israele e Stati Uniti

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Dietro il fitto impegno diplomatico di Israele e USA, nelle ultime settimane, si cela l’ennesimo progetto di spartizione del Medio Oriente?

Di Abdel-Bari Atwan. Rai al-Youm (11/03/2017). Traduzione e sintesi a cura di Raffaele Massara

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, si trova in questi giorni a Mosca per discutere col presidente russo Vladimir Putin di Siria, in particolare della possibilità di far transitare i suoi aerei in territorio siriano per attaccare postazioni di Hezbollah, ritenuto un pericolo per lo Stato d’Israele.

Contemporaneamente il ministro della Sicurezza, Liebermann, vola a Washington: in una conferenza stampa si dichiara preoccupato per il traffico di armi a favore di Hezbollah e Hamas (parla di razzi tecnologicamente avanzati e droni), finanziato dall’Iran.

Sembra vi sia l’intenzione di creare una coalizione mediorientale, alla stregua della NATO, guidata dagli USA e costituita da Egitto, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, con Israele nel ruolo di osservatore e supporto logistico-strategico.

L’impegno, secondo il Wall Street Journal, di questa alleanza, sarebbe la lotta al terrorismo e di star preparando un contingente di 1000 soldati per liberare Raqqa da Daesh (ISIS) e lo Yemen da Al-Qaeda.

Ma il vero obbiettivo della coalizione sarebbe ridurre l’influenza politica e militare iraniana in Iraq, Siria e Libano, a cominciare dal loro alleato Hezbollah. Questo sarebbe sospettato di preparare addirittura attacchi missilistici a reattori e impianti chimici nei pressi di Haifa, causando una catastrofe con morti, feriti e sfollati.

Sospetti che non risparmiano neanche anche il movimento “Nujaba”, versione irachena di Hezbollah, ritenuto pronto a colpire ed invadere le Alture del Golan (territorio siriano occupato dall’esercito israeliano nel 1974).

In passato a preoccupare Israele erano gli stati con esso confinanti, Egitto, Siria e Giordania, ma i tempi sono cambiati ed è l’Iran ora ad essere ritenuto una minaccia, assieme ovviamente ai suoi alleati.

In passato, per i Paesi arabi, il nemico era lo Stato sionista, ma ora il pericolo viene proprio da chi minerebbe la sicurezza e la stabilità israeliana, i suoi piani espansionistici ed aggressivi ai danni del popolo palestinese.

Siamo all’apoteosi dell’umiliazione e della tragedia.

Abdel-Bari Atwan è un giornalista palestinese direttore della rivista Rai al-Youm.

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