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Libia: summum ius summa iniuria?

Al-Quds al-Arabi (30/03/2012). La famiglia del defunto colonnello libico Muammar Gheddafi ha definito “illegale” il sequestro da parte della Guardia di finanza italiana dei beni di sua proprietà, per l’ammontare di 1.1 miliardi di euro. Ricchezze, ribattono i Gheddafi, che appartengono a due fondi sovrani libici e non direttamente all’ex colonnello. Per il legale di Aisha Gheddafi, Nick Kaufman, tale sequestro “si fonda sull’esecuzione illegale e tardiva di un ordine ambiguo (della Corte penale internazionale. NdR) e su un sistema di sanzioni ingiuste”. “Non abbiamo usato un dollaro per il beneficio personale della famiglia di Gheddafi”, ha aggiunto, “e neanche un centesimo è stato ricavato da attività criminali”. Kaufman ha argomentato inoltre che Muammar Gheddafi ha “sostenuto orgogliosamente” l’industria italiana attraverso fondi di investimento ufficiali, operando al contempo in favore del popolo libico.