L’espulsione della Turchia dalla NATO: solo una teoria

Di Semih Idiz. Al-Monitor (11/11/2014). Traduzione e sintesi di Giusi Forrisi.

La lotta condotta dagli Stati Uniti contro Daish (conosciuto in Occidente come ISIS) e in particolare la battaglia per Kobane, la città a maggioranza curda situata nel nord della Siria, sta mettendo a dura prova l’appartenenza della Turchia alla NATO, stando a quanto affermano alcuni opinionisti occidentali.

Questi ritengono che Ankara non stia facendo la sua parte nel combattere Daish, se non favorire il gruppo terroristico contro i curdi. La Turchia pertanto dovrebbe essere informata del fatto che il suo valore come membro dell’Alleanza sta rapidamente diminuendo.

I diplomatici occidentali di Ankara ascoltati da Al-Monitor hanno ammesso che c’è frustrazione tra i governi occidentali rispetto alla Turchia, a causa della posizione riluttante, quasi scostante, che questa ha assunto nella lotta contro Daish. Tuttavia hanno sottolineato che pensare di espellere la Turchia dalla NATO sarebbe troppo. Inoltre, secondo gli stessi diplomatici, non vi è alcun rischio che ciò accada data la posizione strategica che la Turchia occupa sulla mappa.

Un diplomatico occidentale, il quale preferisce restare anonimo data la sua posizione, afferma: “Tutti i discorsi sull’espulsione della Turchia dalla NATO riflettono sensazioni più che fatti, mostrano che vi è una sorta di frustrazione pubblica, ma la situazione è complessa. Nessuno correrà il rischio di allontanare la Turchia in un momento come questo, perché è geograficamente posta al centro di quasi tutte le crisi in cui l’Occidente è coinvolto”.

Unal Unsal, ex ambasciatore turco presso la NATO, ci spiega: “Parlare dell’espulsione della Turchia dalla NATO è alquanto inutile dal momento che la NATO non dispone di regole per questo. Spetta solo agli Stati Membri abbandonare l’alleanza, sulla base della loro volontà”.

Dunque a meno che la Turchia non voglia rinunciare a far parte della NATO, rimarrà un membro fintanto che l’Alleanza esiste. Tuttavia, è chiaro che gli stati all’interno della NATO hanno anche diversi gradi di differenza tra loro, un fatto che appare evidente, ad esempio, nell’attuale crisi tra Ucraina e Russia, e che lo era ancora di più durante la seconda guerra del Golfo.

Semih Idiz è un collaboratore per Al-Monitor e opinionista per Hurriyet Daily News.

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