Circa 10 km2 con oltre mezzo milione di tombe costituisce la necropoli di Makli, testimonianza della forte civilizzazione vissuta dalla provincia di Sindh, al sud del Pakistan, tra il 14° e il 17° secolo. Situata vicino alla città di Thatta, un tempo capitale e centro della cultura islamica, Makli è una tra le più vaste necropoli esistenti, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Thatta rimase la capitale delle dinastie successive, Samma, Argun and Tarkhan dal 1592 al 1739 e fu nei secoli sede di numerosi istituti scolastici dove gli allievi imparavano la religione, la filosofia, la politica e altre discipline.
Re, regine, governatori locali, santi sufi, studenti e filosofi sono sepolti in quest’area in monumenti di pietra o mattoni, alcuni dei quali sono decorati con piastrelle smaltate o scolpiti. Tra i mausolei più esemplari ci sono le tombe di Jam Nizamuddin II, che regnò tra il 1461 e il 1509, di Isa Khan il giovane e di suo padre, Jan Baba, entrambi costruiti prima del 1644. Il più eccentrico nei colori è quello di Diwan Shurfa Khan, morto nel 1638.
Le strutture sono notevoli per la fusione di diverse influenze architettoniche in uno stile locale, che riscontriamo tipicamente nell’area che va dal Medio Oriente all’Asia centrale. In questo caso, si nota il segno dell’architettura indiana di stile Gujarat (regione a sud ovest dell’India) e dell’architettura di epoca Moghul (1526-1857). Esempi di lavorazione in terracotta tipiche di zone più distanti come Persia o Asia, si trovano anche a Makli, riadattate.
La necropoli di Makli è la testimonianza della storia politica e sociale della provincia del Sindh e un regalo per tutti noi.
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