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Egitto: pesanti scontri all’Università di Al-Azhar

Articolo di Marco Di Donato.

Studenti e studentesse all’Università di Al-Azhar riuniti non più solo per studiare ma per protestare. Le mani al cielo, molte con la forma del numero quattro il simbolo di Rabaa al-Adawiyya. Un video su Youtube mostra gli agenti della sicurezza dell’Università che provano a scacciare le studentesse a colpi di bastone. Le ragazze però continuano a tenersi per mano e bloccano l’uscita di una macchina finché la situazione non degenera con uno dei custodi che percuote una delle manifestanti.

Secondo varie fonti della stampa locale, ci sarebbero scontri con bottiglie Molotov e lanci di pietre tanto violenti che l’amministrazione universitaria, nella persona del preside Osama al-Abd, ha chiesto l’intervento diretto delle forze di sicurezza nazionali. Il bollettino odierno riporta oltre 100 feriti fra gli studenti che al momento stanno letteralmente combattendo all’interno del campus di al-Azhar. Molti altri sono stati già arrestati e portati in caserma. Le foto postate sulla pagina Facebook di “Tullab dhu al-Inqilab –  Jama’a al-Azhar” (Studenti contro il colpo di stato – Università di al-Azhar https://www.facebook.com/sac.azhar?fref=ts) sono inequivocabili:  uomini della sicurezza nazionale vestiti di nero imbracciano fucili, colonne di fumo nero si alzano alle spalle di alcuni edifici, centinaia di studenti si ammassano nelle piazze, molte macchine sono in fiamme, i lacrimogeni invadono l’aria con il loro fumo bianco.

Gli scontri di oggi fanno seguito a quelli di ieri, verificatisi nei pressi dei dormitori di Nasr City a dimsotrazione di una tensione presente e costante che sembra non diminuire. Una tensione che interessa anche le stanze dei bottoni della prestigiosa istituzione universitaria religiosa egiziana. Meno di una settimana fa lo shaykh Yusuf al-Qaradawi ha infatti deciso di abbandonare il proprio seggio nel consiglio di al-Azhar a causa di alcune divergenze politiche con la dirigenza dell’università. Secondo al-Qaradawi, storico sostenitore dei Fratelli Musulmani, lo shaykh di al-Azhar avrebbe dovuto dissociarsi dalle politiche dell’attuale governo in carica.