Dal Cairo: Luca Pavone
“Caos” è la parola adatta per descrivere la situazione in Egitto in questo giorni, dove si registra un clima di attesa e frustrazione apparentemente senza fine. Qui vicino, nel quartiere residenziale di Dokki, decine di sostenitori di Ahmad Shafik celebrano la sua vittoria, ballando e cantando (“Morsi ‘Aiz Korsi, Morsi vuole la poltrona) di fronte al quartier generale della campagna elettorale. Spostandosi a piazza Tahrir ci si accorge che i manifestanti sono al 90% sostenitori dei Fratelli Musulmani, moltissime barbe, bandiere verdi e foto del candidato islamista. L’atmosfera in piazza sembra molto tesa e gli slogan e i cori sono caratterizzati da una certa rabbia e aggressività. Dopo la guerra di cifre sui risultati dello scrutinio dei voti, un silenzio è caduto presso i quartier generali dei due contendenti ( quasi a riconoscere che l’entusiasmo nel proclamare la vittoria fosse effettivamente un po’ troppo frettoloso). E’ inoltre arrivato in queste ore un minaccioso messaggio del Consiglio Supremo delle Forze Armate, che avverte i manifestanti di non oltrepassare i limiti. Per quanto riguarda le notizie sul web, è caos puro : “Morsi in testa”, “Shafik in testa” , “Colpo di stato in arrivo”, “scenario Algerino”, “L’America ha scelto Morsi”.
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