Ebbene molte di queste bellissime sfumature le ho ritrovate in “Frankenstein a Baghdad”, il romanzo dell’iraheno Ahmed Saadawi che ha vinto l’IPAF (International Prize for Arabic Fiction) nel 2014. La storia racconta di questo mostro, battezzato il Comesichiama, formato con i pezzi di cadaveri sparsi per Baghdad in seguito a vari attentati ed esplosioni durante l’occupazione americana, che prende vita e inizia a vendicare i vari pezzi che lo compongono. Una volta vendicati, però, questi pezzi si decompongono, forzandolo a cercare altri cadaveri per poter sopravvivere.
Il tutto è costellato da vari personaggi, caricature veritiere di una società disintegrata come quella irachena: la vecchietta fuori di testa che parla con l’icona di San Giorgio, il giornalista disposto a tutto pur di fare carriera, un sensale, un rigattiere, un barista egiziano e il capo di un’agenzia segreta che monitora l’attività paranormale.
Il libro è stato pubblicato da Edizioni e/o, tradotto da Barbaa Teresi nel 2015.
Buona lettura!