Come si spiega ciò? Il Partito Giustizia e Sviluppo (AKP) al potere in Turchia e i dirigenti turchi non tollerano che i giornalisti possano contestare il regime e sollevare domande sulla politica di Ankara sulla questione curda, né tantomeno fare luce su episodi di corruzione.
Per evitare ciò, si utilizza tutto l’arsenale consueto della repressione, tra cui arresti e accuse di appartenenza a gruppi terroristici.