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Turchia: un triste record per la stampa

Le Monde Diplomatique (9/01/2013). Sono settanta i giornalisti turchi e curdi sbattuti dietro le sbarre senza un processo, in virtù delle leggi contro il terrorismo, in auge da decenni e che il primo ministro Erdogan non ha provveduto certo ad abolire.

Come si spiega ciò? Il Partito Giustizia e Sviluppo (AKP) al potere in Turchia e i dirigenti turchi non tollerano che i giornalisti possano contestare il regime e sollevare domande sulla politica di Ankara sulla questione curda, né tantomeno fare luce su episodi di corruzione.

Per evitare ciò, si utilizza tutto l’arsenale consueto della repressione, tra cui arresti e accuse di appartenenza a gruppi terroristici.