Molti degli abusi hanno avuto luogo a soli pochi minuti dalla sala dell’esposizione, nel ministero degli Interni su Avenue Habib Bourguiba. La mostra è presentata dall’ente no profit World Organization Against Torture (OMCT), col sostegno del ministero tunisino della Cultura e del Dipartimento federale svizzero degli Affari Esteri. L’OMCT è attivo in Tunisia da molti anni, e di recente ha offerto servizio in favore delle vittime di tortura di Kef e Sidi Bou Said. Ha inoltre fornito consulenza agli avvocati tunisini per istruirli su come documentare i casi di abuso dei diritti umani. Per la mostra l’OMCT ha trovato nel collettivo d’arte francese DeKadrage un partner per far maturare la consapevolezza del tema della tortura in Tunisia. Visitabile fino al 26 giugno, Sous le Jasmin sarà in contemporanea presso l’Ibn Rachiq, il Mad’art Carthage e il Centro nazionale per le Arti viventi di Belvedere.
Il sito dedicato alla mostra è visitabile qui: Sous le Jasmin