Le opinioni circa il numero esatto di tunisini che stanno combattendo in Siria sono contrastanti: per Omar Cheikc, giornalista anti-regime residente in Siria, la presenza tunisina nel Paese non supererebbe le 1000 unità, e secondo lui i tunisini dovrebbero smettere di prendere parte al conflitto. Per Ahmed Youssef, invece, giornalista pro-regime, i combattenti tunisini sarebbero già più di 3500. Malgrado i combattenti come Abou Zayd affermino di aver raggiunto la Siria spinti da un senso d’obbligo religioso, il mufti della repubblica tunisina Othman Battick ha chiarito che “l’Islam è sempre stato una religione pacifica” e che “combattere in Siria non è mai stato considerato un jihad”. Per questo, ha aggiunto il mufti, “stiamo lavorando a stretto contatto con gli imam per accrescere la consapevolezza tra i giovani tunisini durante le preghiere del venerdì”.