Il solo riconoscimento americano ha spinto il ministro degli esseri russo a fare una dichiarazione da cui è trapelata la sua frustrazione. Lavrov ha detto che Mosca è rimasta sorpresa dalla decisione di Washington, aggiungendo: “Dobbiamo quindi concludere che gli Stati Uniti hanno deciso di scommettere su questa coalizione assicurandone la vittoria con la forza delle armi”. Una tale dichiarazione dimostra che Mosca è delusa ed imbarazzata: nello stesso momento in cui America e Russia si riunivano a Ginevra per parlare della situazione in Siria, Obama riconosce la Coalizione, il che sta a significare che l’unico problema da negoziare con i russi è la caduta di Assad!
La storia non finisce qui, dal momento che le ultime mosse sulla scacchiera hanno spinto il vice ministro degli esteri russo, Mikhail Bogdanov, a rilasciare la più significativa delle dichiarazioni: Bogdanov ha infatti ammesso che Assad sta perdendo il controllo “sempre di più” e che “non si può escludere la vittoria dell’opposizione siriana”. A conferma dell’imminente caduta di Assad concorrono altre due importanti dichiarazioni: una da parte del segretario generale della NATO Rasmussen, il quale ha affermato che il crollo del regime si avvicina; l’altra da parte del ministro delle finanze iracheno Rafa al-Essawi, che a sua volta ha commentato che si tratta di una questione di settimane.
In conclusione, Assad è sotto assedio, il governo di Mosca è imbarazzato, l’Iran resta in silenzio: stiamo assistendo all’ultima fase della partita a scacchi giocata in Siria.