I ricchissimi emirati arabi non sopportano più il freno che Brahimi impone alla loro volontà di armare i ribelli siriani. “Essi vogliono le sue dimissioni perché il suo lavoro disturba la loro agenda, richiamandoli sempre all’ordine, impedendo di armare il conflitto e continuando ad ostinarsi a cercare una soluzione pacifica sulla base degli accordi di Ginevra” ha rivelato una fonte.
Nonostante Brahimi benefici dell’appoggio del Segretario Generale dell’ONU Ban Ki Moon , degli Stati Uniti e della Russia, il Qatar non rinuncia alle sue manovre che mirano ad ottenere le sue dimissioni “costi quel che costi”.