La Guardia Civile e la Polizia Nazionale indagano per quest’atto che, ha affermato ElBarkani, “deve essere punito”. I toni non sono stati dei più sottili da parte del delegato, che si era spinto a dire che “a nessuno sfugge chi ci sia dietro tutto questo: sono le stesse persone coinvolte negli alterchi alla frontiera, nelle sassaiole e tutta una serie di altre cose”. Il riferimento è al Comité para la Liberaciòn de Ceuta y Melilla, protagonisti di incidenti alla frontiera, un cui esponente avrebbe contattato ieri un giornale spagnolo sostenendo che a compiere l’azione vandalica sarebbero stati “quattro residenti di Melilla con nazionalità spagnola” membri del suddetto Comitè. Le indagini vanno avanti. Dai gruppi della società civile di Melilla e da attivisti politici è stato espresso “dispiacere” per l’accaduto.
Un accenno storico: Pedro de Estopiñán y Virués era emissario di Juan Alonso de Guzmán, terzo duca di Medina Sidonia, durante il regno dei Re Cattolici. Il suo arrivo a Melilla il 17 settembre 1497 segnò l’inizio del “carattere spagnolo” di Melilla.