Molti giovani si sono dunque trovati ieri a commemorare l’anniversario della nascita del Movimento 20 febbraio in vari luoghi, tra cui – alle cinque e trenta del pomeriggio – davanti al parlamento della capitale Rabat. Sembra che in questi ultimi mesi il movimento abbia perso un po’ dell’entusiasmo iniziale: trova per esempio difficoltà nel portare in piazza un cospicuo gruppo di manifestanti, che a volte non superano le decine. Uno dei motivi è anche la repressione esercitata dalle autorità marocchine nei confronti del movimento. Da uno dei coordinatori del movimento 20 febbraio, Samad Ayyash, 27 anni, giunge un commento rivolto al potere marocchino che nelle sue parole “da un lato ha giocato la carta della Costituzione e delle elezioni, dall’altro ha usato la carta della repressione”.