Gli scontri armati hanno raggiunto il loro apice nelle due regioni a maggioranza sunnita di Shatila e Qasqas, ad ovest della capitale, e nella città di Tripoli, dove ieri sono rimaste uccise cinque persone.
Da parte sua, il comando dell’esercito ha dichiarato che “le unità militari si confronteranno con fermezza e forza per garantire la sicurezza dei cittadini e per sopprimere gli aggressori, che minaccino il mantenimento della pace civile, a prescindere dalla loro affiliazione”. Ha ggiunto, inoltre, che verrano prese “misure risolute, specialmente nelle zone in cui l’attrito riguarda diversi gruppi settari o confessionali, al fine di evitare che il Libano si trasformi di nuovo in un campo di battaglia per la regolazione di conti regionali”.