Secondo fonti citate dall’agenzia Associated Press, le divergenze si erano ampliate dopo il rifiuto di Morsi nel procedere con l’arresto di numerosi militanti jihadisti e di Hamas responsabili del rapimento e dell’uccisione di diversi soldati egiziani in Sinai.
Secondo fonti militari e di intelligence, l’esercito informò Morsi sulla crescente presenza nella turbolenta penisola del Sinai di pericolosi militanti stranieri (soprattutto palestinesi vicini ad Hamas), ma il presidente si rifiutò di prendere provvedimenti, invitando El Sisi (il quale rifiutò) ad incontrare i vertici palestinesi della resistenza armata.
Durante una visita in Sudan, Mohammad Morsi espresse la propria disponibilità nel discutere di alcune concessioni territorali nel discusso confine tra i due paesi, questione che contribuì a creare agli occhi dell’esercito l’immagine di un presidente più interessato alle questioni regionali e all’attuazione dell’agenda islamista che al bene del proprio paese.