(Masrawy 05/07/2013). Il portale egiziano Masrawy.com ha appena pubblicato una carrellata di brevi opinioni espresse da figure egiziane illustri, intitolata proprio “Hanno detto della destituzione di Morsi”. Scrittori, giornalisti, figure religiose e politiche hanno detto la loro, il giornalista Ashraf Bayoumi ne ha raccolto le reazioni.
Abdarrahman al-Abnudi (poeta): “Salve a te, o Egitto, che sei rimasto con un presidente destituito e un presidente isolato.”
Amr Moussa (ex-segretario generale della Lega araba): “Le forze armate hanno preso una posizione nazionale al momento giusto”.
Ahmad al-Moslemani (scrittore e giornalista): “Chiedo che il presidente Mohamed Morsi non venga perseguito”.
Ala’ al-Aswani (scrittore): “Il popolo, oggi, si è ripreso la sua rivoluzione rubata. Oggi ha inizio il futuro, viva l’Egitto! Ha vissuto la rivoluzione, gloria ai martiri che hanno dato la vita perché noi vivessimo con dignità e libertà”
Moataz Abd al-Fattah (docente di Scienze politiche): “Oggi non ci sono vinti o vincitori, ma solo una nuova generazione in cui tutte le correnti abbracciano l’Egitto nuovo. L’Egitto che dovrebbe essere costruito con la loro capacità di lavorare insieme.”
Tarek el-Zomor (membro fondatore della Gama’a Islamiyya): “Non c’è dubbio che il sangue e le vite degli egiziani valgano di più del potere e siano più preziosi della politica. Lasciate che sia questo il nostro motto in queste importanti giornate per la vita dell’Egitto.”
Essam el-Erian (funzionario della segreteria dei Fratelli Musulmani): “La politica del colpo di Stato militare ha posto limiti ai mezzi di comunicazione, ha vietato le manifestazioni, ha gestito le proteste con la forza, ha arrestato gli oppositori.”
Mohamed al-Beltagy (tra i capi dei Fratelli Musulmani): “I Fratelli non imbracceranno le armi, ma neppure accetteranno l’autorità militare.”
Ihab Sheiha (partito salafita Al-Assala): “Il sit-in continua in piazza Rabi’a al-Adawiyya. La libertà non può occludere i canali islamici.”
Bilal Fadl (scrittore): “Auguri all’Egitto e agli Egiziani, basta col potere menzognero e fallimentare di Mohamed Morsi che ha richiesto il sangue degli egiziani. E a chi ancora viene ingannato tra i suoi sostenitori chiederei di iniettare il loro, di sangue.”
Wael Ghoneim (attivista egiziano che promosse la rivoluzione del 2011, lavora per Google): “Si è promesso e non mantenuto, si è fallito, si è tagliato fuori, si è disperso e si è andati via… Che il Signore salvi l’Egitto e il suo popolo, e scriva per noi che possiamo vederlo nel modo in cui lo sogniamo.”
Mamdouh Hamza (ingegnere e attivista): “Dopo l’eliminazione dell’autorità terroristica settaria e ignorante, vorrei scusarmi per ogni incomprensione o abuso verbale da me espresso verso il consiglio militare nei due anni precedenti.”