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Egitto: la visita di Shoukri in Israele e la strategia egiziana

egitto bandiera egiziana

Di Hassan Nafaa. Al-Hayat (20/07/2016). Traduzione e sintesi di Emanuele Uboldi.

È difficile tirare le somme della visita ufficiale del ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukri in Israele, soprattutto perché le reazioni riecheggiano ancora, sia tra le strade che nei ceti politici egiziani e del mondo arabo, per queste ragioni:

Si deve notare che la visita, che il ministero degli Esteri ha promosso con “l’obiettivo di difendere le operazioni di pace israelo-palestinese”, ha avuto luogo solo due mesi dopo che il presidente El Sisi ha promosso “l’iniziativa volta a ridirezionare la pace fredda con Israele verso una pace calda”. Per questo, è ampiamente ritenuto che la visita abbia inaugurato una fase qualitativamente diversa nelle relazioni tra Egitto e Israele, e forse riflette un cambiamento nella strategia egiziana su come plasmare questa relazione nel prossimo futuro, grazie a fattori regionali e internazionali. Tra i più importanti:

L’essenza del ragionamento di alcune recenti analisi politiche regionali è che Israele sia diventata l’unica ancora di salvezza. Quindi, il cammino per salvaguardare i propri interessi consisterebbe nello spostare gradualmente il modello dalla ricerca dello scontro alla ricerca della collaborazione desiderata, oltre a ricorrere a un’alleanza per la lotta all’Iran e alle associazioni terroristiche. Le analisi riflettono la pratica: nel pensiero strategico egiziano, non si può escludere che la visita di Shoukri possa essere una via d’uscita.

Le soluzioni delle crisi arabe non possono arrivare da USA o Israele, ma semplicemente dagli arabi, poiché queste non hanno che due radici: la Palestina e la religione. La soluzione della questione palestinese si trova nella riorganizzazione interna palestinese e la creazione di un nuovo e unito movimento nazionale palestinese, supportato dalla società civile. La questione religiosa, invece, necessita di un dialogo forte tra sciiti e sunniti, quindi tra Iran e mondo arabo. Senza la soluzione di queste questioni, non c’è speranza di stabilità regionale nel prossimo futuro.

Hassan Nafaa è professore di Scienze Politiche presso l’Università del Cairo.

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