Alcuni spettatori hanno iniziato a piangere e il video della sua esibizione è stato guardato più di 3 milioni e mezzo di volte in una sola settimana. Dopo lo show di sabato, trasmesso dalla MBC, Hamdan ha ricevuto moltissimi messaggi da sconosciuti, incluse persone che non parlano arabo, in cui gli dicevano quanto li avesse commossi con la sua esibizione: “Piango, col cuore in fiamme, per il mio Paese / E per i miei bambini che, in quel Paese, sono diventati stranieri…”.
Insieme a questo fervore positivo, però, sono arrivate anche delle minacce rivolte alla famiglia di Hamdan, il cui luogo di residenza ad Aleppo è stato diffuso su Facebook insieme ai nomi del padre e del fratello. Dopo avergli fatto i complimenti per la voce, un commentatore ha ammonito Hamdan dicendo che “se vuoi essere una star, devi essere imparziale e del tutto distante dalla politica, altrimenti morirai ovunque ti trovi”. Visibilmente scosso, Hamdan ha espresso il suo pensiero: “Quando ho cantato, l’ho fatto solo per la Siria – non per una certa religione o affiliazione, né vicino a qualche posizione politica”.
Uno dei complimenti che ha ricevuto più spesso riguardo la sua esibizione è che in tre minuti è riuscito a convogliare i legami che uniscono tutti i siriani. E ad esprimere quella fratellanza che mostra – nelle sue parole – “come non importi cos’accade: si tratta della Siria e dobbiamo continuare ad amarci. Alla fine io sono tutte le religioni della Siria, sono di ogni governatorato, di ogni metro di terra siriana in cui nacquero i miei avi. Morirò in territorio siriano, e qualunque siano le religioni e le visioni politiche – io rispetto ogni opinione (…) Sono siriano, siriano, siriano”.
Il video dell’esibizione di Abdel Karim Hamdan