Ufficialmente il Ministero dell’Educazione ha richiesto una valutazione di un’eventuale riforma dell’educazione. Il dibattito, lanciato ieri, ha lasciato dietro di se un’onda di scetticismo che circonda le sue motivazioni e le modalità di consultazione che verranno messe in atto dalle istituzioni. Fino a ieri alcuni dirigenti scolastici, che dovrebbero prender parte alle consultazioni, non erano stati messi al corrente della procedura. Insegnanti e dirigenti scolastici dichiarano di non essere a conoscenza delle iniziative ministeriali sui eventuali mofìdifiche ai programmi e la maggior parte di essi chiede l’anonimato nel rilasciare le interviste, spinti dalla paura di ritorsioni sul lavoro.
Il dibattito sulla scuola riemerge quindi con le stesse modalità degli anni precedenti, come se le continue modifiche apportate ai programmi che hanno reso gli studenti delle cavie sottoposte ad un indottrinamento ideologico, non fossero serviti a niente.