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Socotra: l’isola della felicità

Per sei mesi l’anno le tempeste monsoniche rendono l’isola praticamente irraggiungibile, motivo che aveva spinto gli antichi a credere che un incantesimo le permettesse di diventare invisibile all’occhio umani. Socotra con le sue meraviglie naturali spinge realmente a credere nell’esistenza di forze magiche e di poteri extra ordinari.

Socotra è l’isola più grande di  un arcipelago composto da altre tre isole minori: Abd al-Kūrī, Samha e Darsa. Non è certa l’etimologia del suo nome, ma molto probabilmente esso deriva dalla parola sanscrita Dvipa Sukhadhara o Dvīpa sukhatara, che siginifica “Isola della felicità” o “Isola felice”.

Le su meraviglie naturalistiche e l’alto numero di specie animali e vegetali presenti solo nel suo territorio, hanno spinto l’UNESCO a inserirla nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità per la sua biodiversità.

La specie vegetale più caratteristica è senza dubbio la dracena drago di Socotra (Dracaena cinnabari), famosa per la sua resina miracolosa chiamata anche “sangue di drago”, utilizzata per guarire le ferite e molti disturbi della pelle.

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