Mentre gli esperti prevedono “un inverno lungo e sanguinoso, sopratutto considerando che nessun partito è in grado di portare avanti un “opzione militare”, il Consiglio di Sicurezza sembra invece essersi convinto che una “soluzione pacifica secondo il modello yemenita può essere applicata in Siria”.
Brahimi ha sottolineato che ormai ” in Siria la riforma non è più sufficiente, ciò che serve è il cambiamento” affermando come ” tornare alla Siria di un anno fa è impossibile”. L’inviato speciale ritornerò in Medio Oriente dopo la fine delle riunioni a New York, ed incontrerà i rappresentanti dei paesi mediorientali che esercitano una forte pressione e hanno particolari interessi nella questione siriana: l’Egitto, l’Arabia Saudita, la Turchia e l’Iran.