Com’è possibile?
Naturalmente, il fatto che tale proposta venga da una figura come il ministro degli esteri turco non può essere ignorata, anche se quest’eventualità era già stata menzionata e respinta con forza dal presidente al-Assad. Perché ora viene riformulata dal ministro turco?
Il motivo di questa riproposizione è forse da cercare nel fatto che una simile mossa comporterebbe l’appoggio dell’Iran e della Russia nel risolvere la crisi siriana senza dover necessariamente dover distruggere l’intero regime. Quindi sembra che affidare il governo di transizione a al-Sharaa sia un modo per rassicurare russi ed iraniani che la loro influenza in Siria non finirà di colpo, anzi ridurrà i danni.
Ma la questione non è così semplice, in primo luogo per il fatto che l’opposizione non ha mai distinto tra chi sostiene o meno al-Assad ed in secondo luogo perché la guida del paese sarebbe comunque concessa ad uno dei pilastri del regime, appunto al-Sharaa.
Ad ogni modo, né dalla Russia né dall’Iran sono giunti ancora dei segnali significativi. Resta dunque da porci una domanda: la proposta delle Turchia vuol dire che ormai abbiamo fatto tutto quanto in nostro potere e che al-Assad, i russi e gli iraniani ancora non ci ascoltano? Forse.
Articolo di Tariq al-Homayed
Traduzione di Roberta Papaleo