La scena si ripete quotidianamente in Sinai dal 5 luglio, immediatamente dopo la caduta di Mohammad Morsi e sale ad almeno 73 il numero dei caduti (tra civili, militari e poliziotti).
Gli attacchi terroristici arrivano in un momento della giornata nel quale tutti i musulmani si riuniscono per celebrare insieme la fine del digiuno.
L’esercito tenta di neutralizzare i gruppi armati presenti nella penisola con estese operazioni militari che non sembrano però ancora sufficienti a fermare gli attacchi nel Nord del Sinai, roccaforte di clan, tribù e gruppi jihadisti.