(La Presse Canadienne). Gli scritti del blogger saudita Raif Badawi, che gli sono costati un’accusa di insulto all’islam, sono stati raccolti e pubblicati in un libro dal titolo eloquente e significativo: “1000 colpi di frusta”.
Il libro, pubblicato in Canada dalla Éditions Édito, è stato presentato martedì a Montreal alla presenza della moglie di Badawi, Eisaf Haidar. Il testo raccoglie in 62 pagine i 14 pezzi del blog di Raif scritti tra il 2010 e il 2012 e che sono serviti come prova per il tribunale dell’Arabia Saudita per condannarlo a dieci anni di prigione e a 1000 frustate per aver criticato il regime religioso.
I testi di Raif sono semplici, buffi e sarcastici. L’autore invita i cittadini sauditi a smettere “di nascondere la testa nella sabbia” e di ignorare il modo in cui il loro Paese si rifiuta di rispettare i diritti delle minoranze religiose. Esplora il concetto di uguaglianza di genere. Denuncia i dogmi religiosi che nuocciono all’innovazione e alla creatività. Dice ai suoi cittadini che hanno il “diritto di credere e di pensare, di amare o di odiare, di essere liberali o islamisti”.
Questo mese segna il terzo anniversario dell’incarceramento di Raif Badawi. Le sessioni di 50 frustate ciascuna dovevano avere cadenza settimanale, ma dopo la prima la pratica è stata interrotta per motivi di salute. La pena inflitta a Badawi è stata denunciata in tutto il mondo, soprattutto da Amnesty International. Tuttavia, l’Arabia Saudita ha confermato da poco la sua condanna.