I Talebani nonché tutte gli altri gruppi islamici integralisti considerano che la musica nella maggior parte delle sue manifestazioni sia un’infamia riconducibile al Diavolo, che vada contro i precetti della Shari’a e che sia praticata dai non credenti.
I musicisti sono presi di mira, subiscono di continuo violenze e le loro famiglie vengono minacciate.
I negozi che vendevano strumenti come la rababa o l’harmonium, nel Bazar situato nel centro di Peshawar, sono stati oggetto di attacchi terroristici e costretti quindi a chiudere.
Gulzar Alam, 59 anni, direttore di musica classica, da due anni non può animare la festa musicale che si svolge normalmente nella sua città per paura degli attacchi. “Se siamo nati e cresciuti con gli strumenti musicali, ora dobbiamo andare in giro indossando armi per proteggerci”, afferma sconsolato Alam.