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ONU: saudita alla testa del Consiglio sui diritti umani, scoppia la polemica

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(Agenzie). Il giorno 21 settembre, Faisal bin Hassan Trad, ambasciatore dell’Arabia Saudita presso le Nazioni Unite, ha preso le redini del Consiglio dei diritti dell’uomo dell’organizzazione internazionale. Faisal Trad sarà a capo di un gruppo di cinque figure diplomatiche, il cui ruolo è quello di scegliere gli esperti incaricati di osservare e fare rapporto delle violazioni ai diritti dell’uomo in tutto il mondo.

La nomina ha scatenato non poche critiche da parte dei difensori dei diritti umani, vista la fama di regime repressivo di cui gode il regno saudita. A fare capo alle polemiche la ONG UN Watch, che in un comunicato ha definito “scandaloso che l’ONU scelga un Paese che ha decapitato più persone di Daesh (ISIS)”: infatti, almeno 80 persone sono state giustiziate in Arabia Saudita dall’inizio dell’anno. UN Watch condanna anche la repressione delle minoranze religiose, degli oppositori politici e dei diritti delle donne.

Come spiegato da Geopolis, è da tempo che l’Arabia Saudita spingeva per prendere il posto del tedesco Joachim Ruecker. Lo scorso maggio, un diplomatico occidentale avrebbe riferito a La Tribune de Genève che “se mai ci riuscirà, sarà una catastrofe per il Consiglio dei diritti umani”.

 

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