Di Hazem Balousha. Al-Monitor (16/05/2014). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo.
Sette anni fa, nel quartiere di Shujaiyya a Gaza City, il talento artistico di Mohammad Qureiqai, oggi dodicenne, è venuto alla luce mentre faceva schizzi a matita sul suo quaderno. Iniziò così il suo viaggio verso il suo riconoscimento come artista creativo.
Ogni quadro ha una storia: quando si chiede al giovane artista su di una certa opera, lui ricorda come ha avuto l’idea, come l’ha disegnata e il tempo impiegato per realizzarla. “Vado a dormire e mi sveglio sognando nuovi disegni. Ora le mie opere sono la mia vita. Tutto ciò che vedi intorno a me sono idee per quadri vecchi o nuovi”, dice Mohammad con un sorriso, nel suo studio allestito all’ultimo piano di casa sua.
Mohammad proviene da una famiglia della classe media, ha tre sorelle e cinque fratelli. Malek parla di lui dicendo che “il talento di Mohammad come artista è già eccellente, ma per avere 12 anni è straordinario”.
Israele ha rifiutato di concedere a Mohammad un permesso per viaggiare a Betlemme per partecipare alla realizzazione del “murale della pace attraverso gli occhi dei bambini dell’occupazione” nel 2012, che lo ha privato dell’opportunità di lavorare con bambini palestinesi e stranieri.
Mohammad cerca di sviluppare le sue abilità pittoriche attraverso l’autodidattica e l’uso di internet, esaminando i quadri di altri artisti, guardando video che illustrano i metodi corretti per dipingere e cercando spunto per nuove idee.
Mohammad dice che le persone con cui parla non si interessano all’arte e alla pittura. “Più di una volta, i miei vicini mi hanno detto che disegnare è inutile, che devo lavorare per vivere”, ha detto il ragazzo. Ma Mohammad vuole diventare un artista di fama mondiale: “Dopo la scuola, voglio studiare le belle arti per sviluppare le mie capacità e il mio talento”. Conclude dicendo che spera “di vivere al di fuori dalla Palestina, dove l’arte e il disegno hanno un valore e dove posso incontrare artisti famosi”.
Tutte le foto sono state scattate dall’autore Hazem Balousha