“Invece siamo qui, a godere di questo pomeriggio sereno e fumando narghilè: un vezzo che abbiamo imparato dai nostri fratelli libanesi”. I rifugiati siriani hanno imparato a pescare per assicurare il cibo per le loro famiglie: hanno trascorso il Nuovo Anno sulla spiaggia a lavorare piuttosto che festeggiando un nuovo inizio. Una donna che come altri ha imparato l’arte della pesca per sopravvivere, Ahlam, dice che apprezza l’operato del governo e di altre organizzazioni, comprese quelle legate all’ONU, ma che l’aiuto fornito purtroppo non è sufficiente.
Sono circa 160 mila i rifugiati siriani e palestinesi che hanno raggiunto in Libano in seguito alla rivolta scoppiata in Siria nel marzo del 2011. E’ quanto riportato dalle Nazioni Unite, e ci si aspetta che nel 2013 il numero totale dei rifugiati siriani raggiungerà un milione. La città costiera di Sidone, in particolare, ospita 11200 siriani – circa 2000 famiglie – e i funzionari locali hanno avviato piani d’emergenza per far fronte al numero crescente di rifugiati. Uno di loro, Ihab, ex parrucchiere, dice che non si dedica alla pesca solo per sfamare i suoi, ma anche come passatempo utile per riempire le giornate. “Spero che il resto dell’anno sarà proprio come oggi: calmo, tranquillo e con un sacco di pesci nel mare,”: questo il suo augurio.