Nonostante la diversità degli argomenti, i film proiettati raccontano in modo indiretto le conseguenze di carattere sociale ed economico che si accompagnano all’instabilità ed alle tensioni che stanno vivendo i paesi arabi, puntando l’attenzione anche sulle tematiche dell’identità e dell’appartenenza.
Ad esempio il documentario del regista siriano Hala Alaballas ” Come se stessimo cacciando un Cobra” affronta il tema della libertà d’espressione e della censura, proponendoci le storie degli artisti che hanno sfidato l’autorità e la dittatura, come Ali Farzat, e Walid Taher, vignettisti egiziano e siriano che hanno portato avanti il loro lavoro sia prima che durante le rivoluzioni.
Il Festival di conclude Domenica sera con un film palestinese “Un mondo non nostro” del regista Mahdi Flaifel che attraverso registrazioni familiari e filmati storici fa luce sul senso di appartenenza, di amicizia e sul valore della famiglia delle generazioni di palestinesi vissute in esilio nei campi profughi libanesi.