Per discutere di risorse idriche scarse, tra cause e effetto negativo del cambiamento climatico, un panel di esperti è stato invitato a partecipare al 13mo Cairo Climate Talk la scorsa settimana. Titolo dell’evento: “Growing Thirst: Sustainable Water Solutions for Egypt”. Tarek Kotb, primo assistente-ministro presso il ministero delle Risorse idriche e dell’Irrigazione, ha parlato del calo dell’acqua pro-capite come questione urgente. “Ogni anno la popolazione egiziana cresce di 1,8 milioni e la quota annuale dell’acqua del Nilo prevista per l’Egitto (55 miliardi di metri cubi) è rimasta la stessa dal Nile Water Agreement del 1959,” ha detto al riguardo. Mentre negli anni ’60 gli egiziani potevano usufruire di una quota d’acqua pro-capite di 2800 metri cubi, l’attuale quota è scesa a 660 metri cubi – sotto la media internazionale che identifica la soglia di povertà idrica a 1000 metri cubi. Kotb stima che l’Egitto lascerà gradualmente lo stadio di scarsità idrica ed entrerà in una fase di drastico stress idrico nei prossimi 40 anni, se non si dovesse ricorrere a una gestione idrosostenibile delle risorse a rischio.