Da dieci anni ormai, un perenne clima di tensione aleggia in tutto il Medio Oriente: le manovre militari iraniane e il programma nucleare, i timori di Israele, i conflitti in Siria, Yemen e Iraq hanno trasformato le normali attività di sviluppo degli eserciti in una vera e propria corsa agli armamenti.
Lo scorso aprile, Washington ha mandato un chiaro messaggio all’Iran, annunciando un accordo da 10 miliardi di dollari con Israele per lo sviluppo degli armamenti. Quanto agli altri stati del Golfo, le previsioni per il biennio 2013/2015 parlano di una spesa di 70 miliardi di dollari con una particolare attenzione alla difesa missilistica, ma ciò che desta non poche preoccupazioni è l’interesse che molti di questi paesi stanno dimostrando verso lo sviluppo di nuovi reattori nucleari per scopi pacifici, ma che potrebbero in futuro servire per fini militari, portando il Medio Oriente ad essere tenuto in piedi da un pericoloso equilibrio regionale basato sulla deterrenza nucleare (come ad esempio accade tra India e Pakistan).
La corsa agli armamenti continua, e va avanti senza sosta.