Di Adnan Abu Zayd (Elaph – 17/06/2012). Traduzione di Carlotta Caldonazzo.
Diversi osservatori ritengono che il legame tra l’Iran e il regime siriano vada ben oltre la questione del “sostegno alle forze della resistenza” e che rifletta invece il ruolo che Tehran vuole conquistare a livello regionale e globale. A tal proposito si ricorda che le altre aspiranti potenze regionali rivali dell’Iran hanno contribuito a organizzare la resistenza armata siriana, arrivando persino a finanziare elementi di al-qaeda e di gruppi affiliati infiltrati in Siria. A favore di questi ultimi avrebbero giocato in particolare due elementi: la crescente militarizzazione del conflitto e la facilità di attraversamento dei confini, come era avvenuto in passato in Iraq e Libano.
Secondo il giornalista emiratese Saeed Hareb, l’Iran considera la Siria una sorta di suo protettorato, che tenta di mantenere nella sua sfera di influenza come fa con Libano e Iraq. Zone strategiche anche perché nel frattempo si stanno affacciando nella regione altre due aspiranti potenze: la Turchia, che già esercita il suo ruolo di “potenza soft” con il sostegno della Lega Araba e dell’Europa, e le monarchie del Golfo. Queste ultime in particolare, malgrado le rivalità sorte a proposito del tentativo di trasformare il Consiglio di Cooperazione del Golfo (Ccg) in un’unione simile a quella europea, hanno mantenuto finora una politica estera abbastanza unitaria. Soprattutto riguardo alle proteste che hanno attraversato diversi paesi arabi: in alcuni le opposizioni sono state sostenute in modo diretto, in altri hanno avuto solo un blando appoggio politico, mentre in altri sono state apertamente contrastate (Bahrein). L’influsso del Ccg è aumentato sensibilmente nei paesi arabi attraversati da proteste, un motivo in più per l’Iran per sostenere il regime siriano e il presidente Bashar al-Assad, per evitare che anche Damasco sfugga dalla sua sfera di influenza. La Siria infatti, oltre a sostenere Tehran direttamente, ha fatto da ponte tra questa e i suoi satelliti, il partito sciita Hezbollah in Libano e le fazioni sciite in Iraq.
In molti, come il giornalista del quotidiano panarabo Al-Sharq al-Awsat Fayz Sarat, si chiedono inoltre