Presentato già alcuni anni fa, il progetto era stato congelato in seguito all’invio da parte del ministro degli esteri siriano di una lettera al Consiglio di sicurezza dell’ONU in cui dichiarava che la costruzione dell’impianto avrebbe costituto una minaccia alla sicurezza, alla stabilità ed alla pace in Medio Oriente. Visti i recenti sviluppi in Siria, Israele ha preso provvedimenti per accelerare l’avvio dei lavori, conducendo delle indagini sul campo.
Eli Malka, capo del cosiddetto “Consiglio regionale del Golan”, ha dichiarato che si tratta di un progetto strategico di primo livello che riconferma l’adesione del Golan a Israele e rafforza la sua presenza da un punto di vista economico ed amministrativo.