Articolo di Katia Cerratti
“La popolazione iraniana attraversa un periodo delicato a causa della pressione esercitata dagli Stati Uniti e delle difficoltà economiche […] Se Dio vuole sconfiggeremo le sanzioni e il fallimento delle sanzioni è il fallimento dell’America”. Così si è espresso Ali Khamenei, guida suprema della rivoluzione, in un discorso tenuto il 4 ottobre scorso allo stadio Azadi di Teheran, davanti a migliaia di membri della milizia Basij e ai Guardiani della rivoluzione.
Un discorso che non arriva a caso, appena il 3 ottobre scorso infatti, la Corte internazionale di Giustizia dell’Aja ha accolto il ricorso presentato dal’Iran a luglio contro nuove sanzioni, ordinando agli Usa di sospenderle, seppur in maniera provvisoria, per quanto riguarda medicine, derrate alimentari, prodotti agricoli e attrezzature per la sicurezza dell’aviazione civile.
Un certo ottimismo era già emerso durante la recente Assemblea generale dell’Onu, con l’esordio fermo e deciso di
E la replica di Rohani non si era fatta attendere:“Non siamo isolati, – aveva affermato– è l’America che è isolata. All’Assemblea generale delle Nazioni Unite, nel Consiglio di Sicurezza, tutti hanno espresso il loro sostegno all’accordo sul nucleare e, in un modo o nell’altro, tutti hanno detto che gli Stati Uniti avevano torto”. Ma oltre alla solidarietà del Consiglio di Sicurezza, Rohani ha incassato un altro sostegno, forse più importante e prezioso, quello dell’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini che il 26 settembre
I Paesi partecipanti all’accordo sul nucleare iraniano (il cosiddetto Piano d’azione globale congiunto), ovvero Russia, Cina, Iran, Francia, Germania, e Regno Unito, hanno ribadito inoltre, il loro impegno a sostenere l’Iran sull’energia nucleare civile dal momento che, in base ai dati degli ispettori dell’Onu, l’Iran ha rispettato l’accordo ridimensionando drasticamente il suo programma nucleare. I membri dell’accordo rivendicano, inoltre, il diritto alla libertà di avere legami commerciali legittimi con l’Iran.
Ben si spiega dunque l’ottimismo di Khamenei su quelle sanzioni che, paradossalmente, si stanno rivelando un distruttivo boomerang proprio per Trump.
Lettura accoglimento ricorso Iran alla Corte internazionale di Giustizia dell’Aja