Mursi che oggi si è assicurato il supporto dei salafiti di Dawa Salafiya, i quali hanno espresso il loro parere favorevole per il suo programma islamista. Stesso discorso per il partito al Nour il quale ha dichiarato apertamente il suo sostegno per il candidato ufficiale dei Fratelli Musulmani. Candidato che nella sua campagna elettorale aveva già strizzato l’occhio nei confronti delle componenti più radicali dell’islamismo egiziano parlando apertamente di “implementare la sharia”, pur non specificando nel concreto quali sarebbero state le sue azioni pratiche in merito.
Ma la Fratellanza potrebbe godere anche del voto di molta parte di quei giovani attivisti o di quella fetta di popolazione che vede in Shafiq un aperto, quanto intollerabile, ritorno al passato. Sebbene distante dall’essere una figura di totale rottura con il passato, Mursi non viene automaticamente identificato con il vecchio regime e questo è un fattore che potrebbe giocare a suo favore nel raccogliere i voti di quanti, pur non aderendo al progetto islamista, non intendono dare il proprio voto ad un esponente dell’ancien regime.
I risultati delle ultime presidenziali ci hanno tuttavia insegnato che nulla è scontato e che ogni scenario è possibile. Basta guardare al clamoroso 10.9% raccolto da Amr Moussa, dato per lungo tempo come possibile vincitore delle elezioni. Con tutta probabilità, Muhammad Mursi ed Ahmed Shafiq si sfideranno per le prossime presidenziali e nessuno scenario è da escludere. Il torbido gioco delle alleanze è aperto.
Di Marco Di Donato