Il governo nel frattempo perde i pezzi, con un numero sempre più crescente di ministri (compreso il ministro degli Esteri Mohamad Kamal) che avrebbero rassegnato le proprie dimissioni in risposta al malcontento popolare, manifestato con le enormi proteste della scorsa domenica.
I partiti islamisti si stringono intorno a Morsi ed hanno organizzato per oggi manifestazioni in tutto il paese per difendere la legittimità del presidente e contro i “tentativi di alcune forze politiche di usare l’esercito come mezzo per rovesciare il presidente”. Unica voce islamista fuori dal coro è il partito salafita El Nour, che ha invitato Morsi a proclamare elezioni anticipate.