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Egitto: lo stato dell’economia dopo un anno di presidenza Morsi

egypt-economy-bread-american-public-media-report-2Egypt Independent (25/06/2013). E’ passato ormai un anno dall’elezione di Mohammad Morsi, elezione che incarnava l’ottimismo e la speranza di molti egiziani. Ma le promesse elettorali dell’ex esponente della fratellanza musulmana, specialmente in campo economico, restano irrealizzate.

I primi 12 mesi della presidenza Morsi sono stati caraterrizzati da una pesante instabilità politica, unita ad una crisi di settori chiave come quello turistico e immobiliare. Durante i primi 9 mesi dell’attuale anno fiscale, il paese ha registrato una crescita del 2.3%, mentre la disoccupazione è al 13.2% (rispetto al 12.5% nel 2012).

Il governo si è inoltre rivelato incapace di trovare soluzioni radicali per risolvere le ricorrenti crisi scaturite dalla penuria di benzina e dai black-out elettrici (specialmente nel periodo estivo), risultando incapace di coinvolgere i cittadini e le parti sociali nelle decisioni e nei provvedimenti presi.

Per quanto riguarda gli investimenti esteri, numerosi paesi come Turchia, Arabia Saudita e Qatar, hanno offerto aiuti economici all’Egitto ed hanno mostrato interesse ad investire maggiormente nel paese, ma la continua instabilità politica rischia secondo gli esperti di tenere lontani gli investitori.

In conclusione, il primo anno di presidenza Morsi non ha portato ai risultati necessari per permettere un vero sviluppo sostenibile.