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L’arabo anonimo ne “Lo Straniero” di Camus

Camus

Albert Camus

Di Isaac J. Martín. El Mundo (07/22/2016). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo.

“Oggi la mamma è morta. O forse ieri, non so”: così iniziava il libro che ha venduto più di dieci milioni di copie. Sono dovuti passare quasi 75 anni per giungere a questa notizia esclusiva nel mondo della letteratura: finalmente è stato identificato il vero, finora anonimo, arabo del romanzo “Lo Straniero” dello scrittore e giornalista francese Albert Camus. Questo “arabo” assassinato, senza nome e che ha suscitato non pochi enigmi.

Si tratterebbe di Kaddour Touil ed è stato identificato graze alle testimonianze del fratello e della sorella nella città algerina di Aïn El Turk, raccolte dalla professoressa del Dipartimento di Francese dell’Università di Yale Alice Kaplan nel suo “Alla ricerca dello straniero”.

La professoressa Kaplan ha seguito una pista partendo da un articolo del quotidiano Alger Républicain – dove Camus si formò come giornalista – del 31 luglio 1939, tre anni prima della pubblicazione del romanzo. L'”arabo”, originario di questa città algerina nei pressi di Orano, era sulla spiaggia di Bouisseville quando due fratelli francesi ed ebrei, Raúl e Edgar Bensoussan, si ritrovarono nel mezzo di una grossa lite con Touil, anche se in questa lite nessuno venne ucciso.

Il fatto che il nome del personaggio mancasse “potrebbe essere stato visto semplicemente come un sottolineare l’assurdità e la mancanza di senso della sua morte. Ad ogni modo, questa lettura andrebbe favorita se la stessa esistenza di Meursault [protagonista della storia] mancasse di un significato più profondo, più difficile da tollerare. Ma Camus, ad esempio, una volta ha descritto l’arabo come l’unico Cristo che meritiamo”, scrive John Williams sul New York Times.

La sua identità è stata inoltre punto centrale si un altro romanzo altrettanto famoso, “Il caso Meursalt” di Kamel Daoud. Un libro ispirato all’opera di Camus che riscrive “nella stessa lingua, ma da destra a sinistra” descrivendo il processo dell’omicidio di questo personaggio. Daoud lo aveva chiamato Musa, nato in una famiglia algerina.

Alice Kaplan è andata oltre il nome ed è riuscita a tracciare la biografia del romanzo: “”Lo Straniero” non è un libro che Camus ha scritto sé stesso, ma un libro nel quale lui si è trovato”, ipotizza la professoressa di Yale. Allo stesso tempo, aggiunge che il primo matrimonio di Camus con Simone Hié, nel 1934, non è stato solo un fallimento, ma anche una fonte di ispirazione letteraria.

Isaac J. Martín è corrispondente da Rabat per El Mundo.

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