Il giro di vite dell’Arabia Saudita sui lavoratori illegali arriva nel tentativo di offrire maggiori opportunità di lavoro ai cittadini del regno, sebbene molti dei lavori svolti dagli stranieri siano sotto pagati e visti con disprezzo dai sauditi. Secondo stime del governo, nel ricco paese lavorano almeno 8 milioni di lavoratori non sauditi, per la maggior parte provenienti dalle zone più povere di India, Pakistan, Nepal e Filippine. Operai ma anche badanti per ricche famiglie saudite, questi stranieri vivono spesso in condizioni precarie, sottopagati e sfruttati.