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Alla scoperta di giovani talenti: il gruppo “Jazira”

jazira 2Ben ritrovati! In questo “Salotto della musica arabo-islamica e mediterranea”, come avrete capito, mi piace dare voce e spazio a professionisti come a giovani, musicologi, danzatrici, strumentisti e cantanti. Mi piace se la musica, o comunque l’attività musicale di cui si parla, mostri anche il lato sociale, culturale, ideale della musica stessa e di ciò che significa per chi la fa e per chi la fruisce. Voglio favorire il dialogo, anche tra istanze diverse, all’insegna della pace e della moderazione.

Mi sono incuriosita, quindi, leggendo del gruppo Jazira e ascoltandoli suonare in qualche video, seppur amatoriale e, per saperne di più, li ho contattati. Mi ha risposto, a nome del gruppo, la loro referente Maria Paola Palladino, con cui abbiamo realizzato questa intervista.

C.: Maria Paola, ho visto che il gruppo è di recente formazione, essendo nato nel 2010. Ci racconti la sua genesi? Chi sono i suoi componenti e che formazione musicale hanno? Sono tutti algerini o no?

M.P.: Volentieri! Il Gruppo di musica mediterranea JAZIRA è stato creato nel 2010 a Torino su iniziativa del vice presidente dell’Associazione di volontariato italo-algerina JAWHARA (www.jawhara.ideasolidale.org) che ha sempre sede a Torino, AREZKI TESBIA, percussionista di formazione e professione, ormai da anni primo percussionista dell’Orchestra Sinfonica Nazionale algerina. 

A creare il gruppo con lui, c’erano all’epoca i musicisti di cui alleghiamo una breve nota biografica, a fine intervista. Dopo un periodo di intensa attività (2010-2012), attualmente il gruppo si è ristretto a tre musicisti che, saltuariamente in quanto purtroppo la crisi tocca anche – anzi soprattutto – quest’ambito, si esibiscono prevalentemente a Torino (Nabil Hamai, Federico Agnese e Khalid Ouidani). Gli altri musicisti sono impegnati su altri fronti, anche all’estero in questo momento.

Il gruppo ha preso nome banalmente e in maniera informale dal ristorante marocchino di uno dei componenti (Bouzekri Harak) presso cui si trovavano inizialmente, ancor prima di diventare un gruppo, i musicisti per suonare (il ristorante si chiama “Al Jazira”, a dir il vero). JAZIRA però, in arabo, vuol dire “isola” ed effettivamente come un’ “isola” circondata da mari diversi, cangianti, ma pur sempre in continuo contatto tra loro, così il gruppo di musica mediterranea JAZIRA, oggi, propone un repertorio musicale che mescola ritmi arabi, berberi, italiani, … lasciando ampio spazio all’improvvisazione e alla creazione di nuove armonie.

C.: Che bello! Mi piace molto questa cosa. Stavo giusto per chiederti che tipo di musica fanno, i nostri amici, e che obiettivi si pongono suonando.

M.P.: Obiettivo principale di questa formazione musicale è quello di diffondere una cultura della tolleranza e della conoscenza reciproca tra le due sponde del Mediterraneo attraverso l’espressione artistica ampiamente intesa, oltre che dare voce, visibilità ed anche possibilità/opportunità artistiche a persone che della musica hanno fatto il proprio mestiere o vorrebbero farlo (in particolare, infatti, Arezki e Nabil, sono o sono stati borsisti dell’Ambasciata italiana di Algeri e grazie a questo studiano in Italia musica rispettivamente presso i conservatori di Alessandria e Torino. 

La loro musica è per l’appunto “mediterranea”, sebbene prevalgano suoni e ritmi della tradizione musicale e canora araba e berbera. L’obiettivo però è quello di fondere queste due tradizioni con quella del sud Italia (grazie alla presenza di Vittoria Agliozzo) e, in generale, con ritmi mediterranei. 

Grazie alla presenza nel gruppo di veri e propri professionisti, non manca anche l’improvvisazione… Anzi direi che spesso è alla base di molte loro composizioni musicali. 

La musica del Gruppo JAZIRA è una musica piuttosto di accompagnamento e d’ascolto, per questo motivo spesso i musicisti di questo gruppo hanno accompagnato presentazioni di libri o eventi simili, a carattere quindi anche letterario e culturale (spesso curati dall’Associazione JAWHARA che, visti anche gli obiettivi del gruppo, continua a promuoverlo).

C.: Grazie Maria Paola, rimarremo in contatto e auguro a tutto il gruppo fortuna e diffusione del loro lavoro, perchè mi pare proprio che meritino attenzione. Un caro saluto a te e ai ragazzi, quindi, a presto!

…E, come promesso, ecco la scheda con la presentazione di componenti del gruppo, anche di quelli attualmente all’estero. Seguono alcuni link per ascoltarli suonare. Le foto sono di Michela Palladino.

Un caro saluto da Cinzia Merletti, a presto!

Arezki Tesbia (Algeria)

Arezki Tesbia, diplomatosi presso l’Istituto Regionale di Formazione Musicale e l’Istituto Superiore Musicale di Algeri, è dal 1997 primo percussionista dell’Orchestra
Sinfonica Nazionale algerina. Ha collaborato con diverse orchestre di fama internazionale, partecipando in qualità di percussionista (di timpani, xilofono, congas, darbuka, tar, bendir ecc.). Professore di solfeggio e percussioni (Istituto Superiore di Musica di Algeri e Istituto Regionale di Formazione Musicale di Tipaza), è attualmente laureando presso il Conservatorio di Musica “A. Vivaldi” di Alessandria in Italia, Vice Presidente dell’Associazione di volontariato italo-algerina JAWHARA e referente responsabile del Gruppo di musica mediterranea JAZIRA.

Nabil Hamai (Algeria)
Figlio d’arte di Mabrouk Hamai (grande suonatore algerino di “Qanun” e maestro d’orchestra di musica popolare e andalusa) e diplomato in violino presso l’Istituto Regionale di Formazione Musicale di Algeri nel 2008 e presso il Conservatorio Centrale di Algeri nel 2002, Nabil Hamai arriva in Italia nel 2009 per proseguire i suoi studi presso il Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Torino. Già violinista di varie orchestre di fama internazionale (Orchestra Giovanile Araba del Mediterraneo AYPO, Orchestra Giovanile Centrale OJC FRANCE, nonché delle orchestre, sinfonica e filarmonica, nazionali algerine), attualmente collabora in qualità di violinista nell’Orchestra dell’Accademia “Stefano Tempia” di Torino e nell’Orchestra Filarmonica Italiana.

Vittoria Agliozzo (Italia) – temporaneamente all’estero per lavoro
Iscritta alla Facoltà Dams di Bologna, Vittoria Agliozzo fa parte del Teatro del Ridotto che ha sede nella città emiliana. Ha al suo attivo numerose esperienze teatrali (tra le altre: Living Theatre e Teatro Fisico di Philip Radice) e musicali, dedicandosi con passione alle sonorità del Sud Italia e, in particolare, al canto, alla danza e alle percussioni.

Federico Agnese (Italia)
Diplomato in studi classici, si avvicina alla chitarra sulla scorta dell’esperienza rock blues che a cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70 imperversò sulla scena britannica 
(Jimi Hendrix, Led Zeppelin, Jethro Tull, Yes, etc). Collabora con alcune band emergenti degli anni 80 sulla scena torinese come Disforia Psichica, Claxtone e Le Zeppole Altri linguaggi catturano ben presto la sua attenzione dall’immancabile blues al flamenco di Paco De Lucia alla musica manouche di Django Reinhardt dalla grande tradizione balcanica e tzigana alla bossa nova dall’Afro Funk fino alla musica popolare italiana. Collabora allo sviluppo in ottica teatrale di alcune atmosfere musicali con la Bandabaretti e l’Accademia dei Folli . Condividendo lo spirito e la filosofia dell’improvvisazione proprio della musica jazz non indifferente alle esperienze free degli anni ’60 inizia ad approcciare la grande tradizione araba del Mediterraneo
grazie all’aiuto del laboratorio musicale permanente che orbita attorno all’esperienza dell’Orchestra di Porta Palazzo ritenendo il melting-pot torinese il terreno adatto per l’elaborazione di nuovi linguaggi musicali.

Bouzekri Harak (Marocco)
Di formazione teatrale in Marocco (Ouarzazate), Bouzekri Harak ha partecipato a numerosi e importanti festivals artistici in varie provincie del Marocco, tra cui il Festival delle arti di Ouarzazate. In seguito si è interessato e specializzato nella musica teatrale e a quella di strada a Marrakech, Parigi, Lione, Torino e Roma. Ha accompagnato con liuto, chitarra, armonica, banjo e tara, in numerose tournées internazionali, i musicisti maghrebini Mahmoud Idrisi, Latifa Amin ed Abdu Omari ed ha partecipato in qualità di musicista ad eventi culturali tenutisi nella città di Torino, in cui risiede ormai da anni (Festa dei giovani Parco Ruffini nel 1988; Festa dell’Unità nel 1989 e “Musica emergente” al Parco del Valentino nel 1990).

Khalid Ouidani (Marocco)
Musicista professionista marocchino di darbuka e di altri strumenti arabi a percussione. Per circa venti anni ha svolto tournées in Marocco, partecipando a feste e festival di musica popolare e moderna orientale, registrando due album musicali. Da due anni in Italia, ha curato la parte musicale dello spettacolo “Di Ciro il mod-ernista e di altre avventure”: spettacolo ideato dal Coordinamento delle Compagnie di Teatro Comunità con la direzione artistica di Duccio Bellugi Vannuccini e Olivia Corsini (Théâtre du Soleil), mescolando sonorità arabe e ritmi della musica popolare del sud Italia. 

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