ḍaraba assume invece un senso negativo quando è usato per chi alza le mani su qualcun altro: significa infatti “picchiare”. Ali Ferzat, il vignettista siriano malmenato dal regime per aver osato ritrarre il presidente Assad, usa proprio questo verbo per descrivere le percosse subìte. Lo rinchiusero nella sua macchina e presero a picchiarlo – un uomo per ciascuna mano – fino a spezzargli le dita.
Ma il suono di quei colpi deve essersi trasformato in un canto di lode, perché il fatto che l’abbiano messo a tacere in quel modo significa che i suoi disegni hanno davvero un potere. “Ora se disegno a lungo le mani mi fanno male, soprattutto i nervi, me li sento come se ci passasse attraverso l’elettricità”: ogni volta che pensate a ḍaraba, ricordate le sue mani. E a quando Ali, raccontando di quelle botte, riusciva poi a sorridere dicendo: “Spero che i miei disegni ora saranno ancora più forti di prima – UN MILIONE DI VOLTE PIÙ FORTI.” Almeno una per ogni schiaffo ricevuto.
Claudia Avolio